La Normativa Italiana che disciplina la materia Legionella prevede alcuni obblighi per il controllo del rischio legionellosi a carico di gestori di strutture turistico-recettive, uffici, terme ed in generale di tutti i luoghi nei quali siano presenti possibili sorgenti di infezione quali, ad esempio: torri di raffreddamento, impianti idrici, impianti aeraulici, stazioni termali, apparecchiature odontoiatriche che utilizzano acqua, umidificatori.
Il prolungato spegnimento degli impianti causato dal blocco imposto ad alcune attività per il controllo della pandemia causata dal COVID-19 potrebbe, in alcuni casi, aver favorito il proliferare di Legionella, con possibili rischi per la salute al momento della riaccensione degli impianti stessi.
Quali sono i rischi legati a Legionella?
“Legionellosi” comprende tutte le forme morbose causate da batteri Gram-negativi del genere Legionella. Tra queste le principali sono la polmonite atipica nota come Malattia del Legionario e la Febbre di Pontiac i cui sintomi sono simil-influenzali (nausea, febbre, tosse cefalea) in assenza di polmonite.
Il contagio avviene solitamente mediante inalazione di aerosol contenente Legionella, ossia goccioline di acqua contaminata dal batterio. Le particelle di acqua aerodisperse che compongono questi aerosol possono formarsi in vari modi, ad esempio all’interno di torri di raffreddamento, condensatori evaporativi, condizionatori d’aria, umidificatori o altri impianti di trattamento d’aria ma anche a partire da acqua potabile contaminata usata nei bagni, nei boiler, nelle fontane e nelle piscine.
Quale è la normativa di riferimento?
La normativa di riferimento è rappresentata dalle linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi derivanti dalla conferenza stato regioni 07/05/2015
Le linee guida della conferenza Stato-Regioni 07/05/2015 descrivono in modo molto accurato il problema legato alla diffusione dei microorganismi del genere Legionella , delineando molto accuratamente le fonti di infezioni più comuni, i rischi connessi alla malattia e le modalità diagnostiche dalla stessa. Vengono anche indicati i metodi di ricerca di Legionella nei campioni di provenienza ambientale, volti appunto al controllo degli impianti possibile fonte di diffusione della malattia. Viene a seguito riportato il protocollo di controllo del Rischio Legionellosi, che prevede come primo punto la valutazione del rischio mediante indagine che individua le specificità della struttura e degli impianti in essa esercitati, per le quali si possono realizzare condizioni che collegano la presenza effettiva o potenziale di Legionella negli impianti alla possibilità di contrarre l'infezione.
La valutazione del rischio deve essere altresì svolta con una certa periodicità. In particolare, le linee guida riportano che i gestori di strutture ricettive devono effettuare e revisionare regolarmente la valutazione del rischio, almeno ogni 2 anni (preferibilmente ogni anno) ed ogni volta ci sia motivo di considerare che la situazione possa essersi modificata.
Come possiamo aiutarti?
Savi Laboratori & Service esegue l’analisi e la ricerca di Legionella spp in campioni ambientali quali ad esempio acqua potabile, acque di caldaie, acque torri di raffreddamento, filtri e condense di condizionatori, acque provenienti da studi dentistici e altro. Il laboratorio redige inoltre, come previsto Linee guida derivanti dalla conferenza stato regioni del 7 Maggio 2015, piani di valutazione e gestione del rischio legionellosi. La redazione del piano parte dal sopralluogo presso il Cliente, contempla la parte di campionamento e analisi e si conclude con la redazione dei documenti richiesti.
Si ricorda che le linee guida, per le strutture turistico ricettive, richiedono una frequenza di controlli non inferiore a due anni, che si riduce a un anno per gli stabilimenti termali e le strutture sanitarie.