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Economia circolare nella progettazione degli impianti di depurazione acque.

Savi Laboratori e Service, sfruttando la decennale esperienza legata alle problematiche ambientali, realizza progetti di economia circolare nell'ambito della depurazione delle acque reflue e dello sfruttamento delle matrici in uscita agli impianti di depurazione, compresa l'Anidride Carbona (CO2).

Ogni attività che compiamo consuma risorse: è inevitabile, è una legge della termodinamica alla quale è legato lo stesso scorrere del tempo. Anche le attività più utili all'ambiente, quali la depurazione delle acque reflue, non si sottraggono a questa regola: per depurare serve energia ed è quindi fondamentale recuperare al massimo tutti prodotti del processo di depurazione in modo che essi possano contribuire a fornire, almeno in parte, l'energia necessaria al processo, direttamente o indirettamente. Direttamente contribuendo ad esempio alla produzione di energia elettrica impiegata nell'impianto; indirettamente fornendo materia prima a "costo zero", evitando quindi che altra energia venga sprecata. Il recupero dei prodotti del processo di depurazione contribuisce a limitare da un lato l'impronta ecologica del processo stesso e dall’altro, grazie alle tecnologie a nostra disposizione che permettono di recuperare tutte le matrici in uscita compresa l'Anidride Carbonica, la cosiddetta Carbon Footprint.

Nell'ambito di queste attività Savi Laboratori & Service realizzerà, assieme ad altri partner, uno dei primi progetti in Italia di filiera Ambientale basata su Economia Circolare per il colosso della produzione di latticini INALPI S.p.A. Tale progetto, realizzabile entro il 2022, prevede lo sfruttamento completo delle risorse in uscita all'impianto di depurazione azzerando le emissioni, i rifiuti e le acque di scarico.

La produzione di formaggi e latticini prevede l'utilizzo di molta acqua che deve essere attinta dalle falde. L'acqua reflua generata dal processo produttivo, grazie al progetto di Savi Laboratori & Service, verrà in parte potabilizzata (riducendo quindi l'impronta idrica, oggi molto importante anche nel nostro territorio) ed in parte rilasciata nei corsi d'acqua, dopo essere stata depurata portando i valori dei parametri critici ben al disotto dei limiti previsti dalla legge. Il sottoprodotto solido della depurazione (detto fango biologico) verrà quindi trattato di un impianto di digestione anaerobica generando una componente gassosa (Biogas) e una componente liquida (Digestato Liquido). Il digestato liquido, a seguito di ulteriore disidratazione diverrà ammendante e potrà essere reintegrato come fertilizzante in agricoltura. Il Biogas verrà invece trattato per separare il Biometano, utilizzabile come carburante naturale nell'autotrazione o nei processi di cogenerazione, e l'Anidride Carbonica (CO2) che, una volta stabilizzata, potrà essere utilizzata all'interno dell'azienda stessa o commercializzata come sottoprodotto.

Siamo molto fieri della visibilità mediatica che i giornali hanno dato a questo tipo di progetto (Gazzetta di Mantova) perché, dal nostro punto di vista, rappresenta il corretto sviluppo per la nostra attività e per le altre presenti nel nostro Paese, permettendo di integrare know-how già acquisto e sviluppo sostenibile con la necessità di fare impresa.

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