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Valutazione, analisi e gestione del rischio legionellosi

Valutazione, analisi e gestione del rischio legionellosi

Con il termine “Legionellosi” vengono definite tutte le forme morbose causate da batteri del genere Legionella, tra cui forme polmonari definite Malattia del Legionario e forme simil influenzali come la febbre di Pointiac.

Agente eziologico della legionellosi

Il genere Legionella comprende 62 diverse specie e sottospecie non tutte patogene per l’uomo. Legionella pneumophila è la specie maggiormente diagnosticata nei casi riconosciuti e presenta 16 sierotipi. Tra questi Legionella pneumophila sierotipo 1 è il siertipo maggiormente riscontrato nei casi di infezione ed è quello identificato nell’epidemia di Filadelfia tra i partecipanti ad un raduno della Legione Americana, ove è stato identificato per la prima volta questo agente eziologico. I batteri del genere Legionella sono ampiamente diffusi in natura e prediligono habitat acquatici preferibilmente caldi. Da questi possono raggiungere gli impianti idrici artificiali, dove, al verificarci di particolari condizioni sono in grado di proliferare, attraverso i quali entrano in contatto con l’uomo generalmente mediante l’inalazione di aereosol composti da goccioline d’acqua in cui è presente il batterio.

I sintomi della legionellosi possono includere febbre alta, tosse secca, mal di testa, affaticamento, dolori muscolari e dolori alle articolazioni e sono confondibili con quelle di altre malattie respiratorie. Nelle forme più severe della malattia, può causare polmonite e persino la morte, soprattutto nei casi di persone anziane, immunocompromesse o con problemi respiratori.

Fattori di rischio per la legionellosi

Le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015, dividono i fattori di rischio in ambientali e personali. Tra i fattori di rischio ambientali è possibile includere:

  • vicinanza a sorgenti di trasmissione quali torri di raffreddamento;
  • utilizzo di impianti idrici fermi da tempo o con “rami morti”;
  • utilizzo di strutture promiscue non controllate.

Tra i fattori personali invece è possibile elencare:

  • Età maggiore di 40 anni;
  • Sesso maschile;
  • Tabagismo;
  • Viaggi;
  • Malattie concomitanti;
  • Abuso di Alcol;
  • immunosoppressione;
  • Utilizzo di dispositivi per la respirazione assistita.

Esistono poi fattori di rischio associati a specifiche strutture o ambiti professionali quali ad esempio:

  • Ospedali, RSA, case di cura;
  • Studi dentistici;
  • Strutture turistico ricettive;
  • Stabilimenti termali;

Come ridurre il rischio legionellosi

Per ridurre il rischio di legionellosi, è importante mantenere puliti e disinfettati gli impianti di acqua calda e monitorare secondo piani studiati la presenza di Legionella nell’acqua. In caso di rilevamento del batterio, è necessario adottare misure di controllo appropriate, come il trattamento dell’acqua con disinfettanti e la rimozione di sedimenti e batteri.

Inoltre, è importante prestare attenzione alla manutenzione degli impianti di acqua calda, per evitare la formazione di depositi e biofilm che possono alimentare la crescita di Legionella. E’ quindi importante implementare programmi di gestione del rischio di legionellosi (HACCP), che prevedono una serie di controlli e misure preventive per garantire la sicurezza dell’acqua.

Altre accortezze sono in fine legate allo specifico ambito professionale esempio ospedali o RSA.

Come ricercare Legionella nell’acqua

I metodi di analisi della legionella nell’acqua sono essenzialmente due:

  • Metodo colturale;
  • PCR;

Questi metodi sono proposti anche da Savi Laboratori & Service.
Il metodo colturale prevede filtrazione dei campioni, coltura su terreno specifico e quindi conferma delle colonie ottenute. Questo metodo è molto specifico e offre risultati affidabili ma ogni analisi richiede parecchi giorni per essere portata a termine. Viceversa, il metodo basato su RT PCR (o qPCR) che prevede l’estrazione del DNA di legionella e la sua amplificazione è di veloce attuazione ma rende un numero elevato di falsi positivi (riscontri positivi quando sullo stesso campione non verrebbe riconosciuto dal metodo colturale). Tali falsi positivi sono principalmente dovuti alla presenza di batteri morti o non vitali che vengono rilevati dalla PCR grazie alla presenza del loro DNA. Il metodo basato su PCR si presenta quindi come un buon metodo di screening, meno adatto però ad avere risultati definitivi.

Cosa offre Savi Laboratori & Service.

Con l’approvazione delle nuove Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi da parte della Conferenza Stato-Regioni, nelle strutture ricettive, si rende necessario la redazione e lo studio di un piano di analisi e gestione del rischio legionellosi.

 

Savi Laboratori & Service, grazie alla propria qualificata equipe di professionisti ed uno staff tecnico con pluriennale esperienza offre tutti i servizi e le strumentazioni necessarie all’espletamento di quanto descritto.

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